Uno sguardo diverso e un'analisi inaspettata del ruolo della balistica svolto da Paola Carrieri, esperto balistico, iscritto all'Albo dei CTU, ausiliario di Polizia Giudiziaria, consulente per Medici Legali e docente del Master in Criminologia Forense di Ateneo.
La ricostruzione degli accadimenti
omicidiari o, quantomeno, delittuosi, funzionalizzata alla cristallizzazione
delle responsabilità penali annesse agli accadimenti stessi ed imputabili ai
suoi autori rappresenta la pietra angolare dei quesiti risolvibili con l’esclusiva
applicazione delle più disparate branche della criminalistica e delle scienze
forensi. Lo sviluppo tecnologico e softweristico, inoltre, ha reso il processo
penale bisognevole di approfondimenti in ambiti che siano spiccatamente
scientifici. La ratio è il rendere la
verità processuale quanto più vicina alla reale concretizzazione degli
accadimenti per i quali si procede, abbattendo, conseguentemente, il gap
esistente tra le due ed avanzando oltre l’ogni ragionevole dubbio. Pertanto, si
è mirato ad un maggiore livello di specializzazione delle tecniche
investigative, che, in combinato al contraddittorio, istituto giuridico volto
alla formazione della prova, può garantire la scientificità della prova stessa.
L’indagine
balistica è, “forse”, la più ardua nel panorama criminalistico. Ed, invero,
nell’ambito dell’indagine stessa si dovrebbe aver cognizione di un novero di
discipline piuttosto eterogenee tra loro: medicina legale, giurisprudenza,
chimica, merceologia, fisica, oplologia, etc. All’atto in cui un’arma agisca,
con un agere che esiti in maniera
reversibile o meno per il bersaglio attinto, nel momento in cui siano fatti
oggetto di sequestro giudiziario una o più macchine termo-balistiche ovvero munizionamento
o parti compositive dello stesso, è al servizio dall’autorità giudiziaria o delle
forze dell’ordine l’esperto che, mediante una indagine che sia, per l’appunto, scientificamente
salda e comprovata, provvede a porre in essere procedure di verificazione e/o
falsificazione delle ipotesi identificative e/o ricostruttive che siano utili
ai fini della giustizia. Ciò postula lo
svolgimento di indagini da concretizzarsi sulla scena criminis e
nei laboratori del centro balistico, alquanto sensibili, complesse, settoriali,
dal taglio rigoroso e dal cui esito possano derivare teorie finali
ricostruttive degli accadimenti.
E’
d’obbligo illustrare in che consista la balistica. Opportunamente è sezionata
dai puristi in balistica interna (attenzionante i fenomeni fisici, chimici e
meccanici ed anche ogni altro elemento che caratterizzi il ciclo dello sparo ed
il moto del proietto all’interno dell’arma sino alla sua uscita dal vivo di
volata; il quid non è di poco
conto se si vaglino fenomeni assoggettati a tempi brevissimi tra pressioni e
temperature elevatissime), esterna (attenzionante l’agire del proietto dal
momento in cui abbandoni il vivo di volata sino al suo attingere il bersaglio,
attese le variabili ostili che agiscono sul centro di gravità dello stesso e
della sua traiettoria) e terminale (attenzionante gli effetti riferibili al
proietto che abbia attinto il bersaglio, sia esso umano, vivente, strutture
mobili od immobili).
Ad ogni buon conto, è più appropriato, rispetto sia al progresso tecnologico e
softweristico intervenuto che alle fasi compositive dell’indagine balistica, discorrere
di balistica forense; inglobante la tripartizione di cui sopra, nell’accezione
di declinazione di scienze forensi, in essa rientrano quelle indagini
finalizzate a comprendere tecnicamente e scientificamente il chi, cosa, quando,
dove e perché dell’accadimento. È suddivisa in complessi ambiti: indagine
identificativa di armi e matrice costruttiva delle stesse; indagine comparativa
di parti compositive del munizionamento; identificazione di chi sia venuto in
contatto con un’arma, attraverso il rilevamento delle GSR; valutazione della
distanza dello sparo, mediante il rilevamento dei residui dello sparo (e non
solo); ricostruzione delle traiettorie; esame degli indumenti; esame cadaverico
dei fori di ingresso e di uscita, dei tramiti intracorporei e delle conseguenze
esplosivistiche intra ed extra corporee; esame dei veicoli e dei danneggiamenti
su strutture immobili o mobili; esplosivistica; ricostruzione della dinamica.
Dissertando, dunque, in merito a cosa debba intendersi per balistica forense,
si comprende in che consista e cosa postuli l’attività del balistico.
L’attività criminalistico-balistica assume un ruolo più che essenziale e talvolta dirimente in ambito giudiziario. Intervenendo nei delicatissimi e primissimi momenti riferibili alla commissione di un fatto di reato, imponendo al balistico l’elargizione della propria competenza in sede autoptica e nei luoghi interessati dagli accadimenti, con l’onere di attenzionare la qualunque abbia potuto assumente un ruolo imprescindibile all’atto della commissione del fatto nonché ai fini ricostruttivi e di garantire l’opportuna conservazione dei reperti allo scopo della successiva attività di indagine in laboratorio oltre che di utilizzo in sede processuale. Dopo la fase iniziale, che, alla luce di quanto si sia asserito, prevede e richiede l’intervento del balistico, la competenza balistica ricompare al termine di ogni altra indagine criminalistica (es. dattiloscopia, genetica, etc.), spesso comportando esiti, ribadisco, dirimenti rispetto a quanto teorizzato sino a quel momento: esiti che restano tali e ben cristallizzati.
Per conoscere meglio la dott.ssa Paola Carrieri: Dott.ssa Paola Carrieri Corsignano