
L’ambito della salute mentale nelle persone LGBTQIA+ è un tema di crescente rilevanza, poiché questa popolazione è soggetta a una serie di stressor unici, che la espongono maggiormente a difficoltà psicologiche rispetto alla popolazione eterosessuale e/o cisgender. Le persone LGBTQIA+ affrontano frequentemente esperienze di rifiuto, discriminazione e pregiudizio, che possono manifestarsi in vari contesti, tra cui la famiglia, la scuola, il lavoro e la comunità in generale. Questi fattori possono generare stress cronico, contribuendo a un aumento dei disturbi psicologici, come ansia, depressione, disturbi da stress post-traumatico (PTSD) e, purtroppo, un tasso significativamente più alto di suicidio, in particolare tra i giovani.
Le ricerche evidenziano quanto il problema sia diffuso e preoccupante. Marraccini et al. (2022) riportano che gli studenti LGBTQ+ costituiscono tra il 16% e il 24% dei decessi per suicidio (Ream, 2019). Inoltre, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (2018), il 23% dei giovani gay, lesbiche e bisessuali ha tentato il suicidio nell’ultimo anno, una percentuale nettamente superiore rispetto al 5,4% dei loro coetanei eterosessuali. La situazione appare ancora più critica per i giovani transgender: il 40% ha tentato il suicidio almeno una volta nella vita. Questa realtà è spesso il risultato di un insieme di fattori, tra cui discriminazione, episodi di bullismo e la mancanza di un adeguato supporto sociale, condizioni che possono alimentare un profondo senso di isolamento, minare l’autostima e aumentare il rischio di disagio psicologico.
Il processo di accettazione e affermazione dell’identità sessuale o di genere da parte delle persone LGBTQIA+ è spesso ostacolato da un ambiente sociale che, purtroppo, continua a promuovere una visione eteronormativa e restrittiva della sessualità e dell’identità di genere. Questa mancanza di accettazione, unita alla paura del rifiuto, può avere un impatto devastante sulla salute mentale, aumentando il rischio di sviluppare disturbi psicologici. In effetti, numerosi studi hanno documentato che le persone LGBTQIA+ sono più vulnerabili a esperienze di isolamento sociale e solitudine, che sono tra i principali fattori predisponenti a disturbi mentali.
Un aspetto fondamentale che può ridurre l’impatto di questi stressors sulla salute mentale di una persona LGBTQIA+ è il supporto familiare. La famiglia, infatti, svolge un ruolo cruciale nel determinare il benessere psicologico di un individuo, specialmente durante i periodi di crescita e di sviluppo, come l’adolescenza e la giovane età adulta. Un ambiente familiare che accoglie, sostiene e rispetta l’identità di genere e l’orientamento sessuale può ridurre significativamente i rischi di disagio psicologico. L’accettazione da parte dei familiari è un fattore protettivo che aiuta a mitigare l’effetto dannoso di discriminazioni esterne, fornendo una base solida di supporto emotivo.
Al contrario, la mancanza di supporto familiare, o addirittura il rifiuto, può esacerbare le difficoltà emotive e psicologiche, spingendo i giovani LGBTQIA+ verso il rischio di comportamenti autolesionistici e ideazioni suicidarie. Pertanto, comprendere l’importanza del ruolo della famiglia nell'influenzare la salute mentale di questi individui è fondamentale per sviluppare strategie di intervento che possano migliorare il benessere psicologico di questa popolazione vulnerabile.
L'importanza del supporto familiare per la salute mentale dei giovani LGBTQIA+ è un elemento cruciale evidenziato da numerosi studi, mostrando come l’accettazione o il rifiuto da parte della famiglia influenzino direttamente il benessere psicologico e il rischio di suicidio in questa popolazione.
Secondo un’analisi sugli adolescenti negli Stati Uniti, i giovani LGBTQIA+ riportano un’accettazione familiare inferiore del 40% rispetto ai loro coetanei eterosessuali e cisgender, mentre il conflitto familiare risulta più elevato del 47% (Klein, Ahmed, Murphy, Pearlman, Johnson, Gray, & Schvey, 2022). Inoltre, i dati evidenziano che l’accettazione da parte dei genitori è associata a una riduzione del rischio di comportamenti suicidari, mentre il conflitto familiare contribuisce ad aumentarlo, generando un ambiente emotivamente ostile che può intensificare il disagio psicologico (Klein et al., 2022). Un maggiore supporto familiare, invece, favorisce un senso di sicurezza e appartenenza, elementi fondamentali per il benessere mentale e lo sviluppo sano dell’individuo, giocando un ruolo determinante nel mediare l’associazione tra l’identità LGBTQIA+ e la probabilità di comportamenti suicidari nel corso della vita.
Tali risultati sottolineano la necessità di interventi mirati a migliorare la dinamica familiare fin dall’infanzia, favorendo un ambiente di supporto e accoglienza. L’identificazione e la modifica di fattori di rischio come il conflitto familiare e la scarsa accettazione genitoriale sono essenziali per migliorare gli esiti di salute mentale nei giovani LGBTQIA+. Il coinvolgimento attivo di clinici e professionisti nel sostegno alle famiglie può contribuire significativamente alla riduzione di questi rischi e al miglioramento del benessere complessivo dei ragazzi.
In conclusione, il supporto familiare rappresenta un fattore protettivo cruciale per la salute mentale dei giovani LGBTQIA+, riducendo il rischio di sviluppare disturbi psicologici e comportamenti suicidari. Un ambiente familiare accogliente e privo di conflitti fornisce una base sicura in cui i ragazzi possono costruire una solida autostima e affrontare meglio le sfide legate alla discriminazione e al pregiudizio. Al contrario, la mancanza di accettazione e il conflitto familiare possono amplificare il disagio emotivo, esponendo i giovani a un rischio maggiore di sofferenza psicologica.
Investire in programmi di sensibilizzazione e supporto alle famiglie può quindi contribuire a creare contesti più inclusivi, migliorando significativamente la qualità della vita e le prospettive future di questa popolazione.
Sei interessato al tema? Scopri il nostro Master in Consulenza e supporto area LGBTQIA+: una formazione seria e completa per un supporto concreto ed efficace!
BIBLIOGRAFIA
Centers for Disease Control and Prevention (2018). Centers for Disease Control and Prevention. (2018). Youth risk behavior survey data summary & trends report 2007–2017.
Klein, D. A., Ahmed, A. E., Murphy, M. A., Pearlman, A. T., Johnson, N., Gray, J. C., & Schvey, N. A. (2022). The Mediating Role of Family Acceptance and Conflict on Suicidality among Sexual and Gender Minority Youth. Archives of Suicide Research, 27(3), 1091–1098. doi.org
Marraccini, M. E., Ingram, K. M., Naser, S. C., Grapin, S. L., Toole, E. N., O'Neill, J. C., Chin, A. J., Martinez Jr, R. R., & Griffin, D. (2022). The roles of school in supporting LGBTQ+ youth: A systematic review and ecological framework for understanding risk for suicide-related thoughts and behaviors. Journal of School Psychology, 91, 27-49. doi.org
Ream, G. L. (2019). Ream, G. L. (2019). What’s unique about lesbian, gay, bisexual, and transgender (LGBT) youth and young adult suicides? Findings from the National Violent Death Reporting System. Journal of Adolescent Health, 64(5), 602–607. doi.org