“Tutto è buono se è fatto di cioccolato” CIT Jo Brand
La nascita dell’uovo di Pasqua
Fin dall'antichità, l'uovo ha costituito un potente simbolo, come attestato dall'uso dei persiani che lo impiegavano in primavera per invocare buona fortuna, poiché l'uovo è universalmente riconosciuto come simbolo della vita stessa. Questa pratica si è perpetuata attraverso le epoche, manifestandosi anche nell'antica Roma, dove le uova venivano colorate, rotte o addirittura sepolte durante la primavera come offerte agli Dei, invocando fertilità per i campi dopo l'inverno rigido.
Durante il medioevo, la Chiesa cattolica proibì il consumo di uova durante la Quaresima, ma ciò non impedì alle galline di continuare a produrle! Le persone, pertanto, decisero di adornarle e scambiarle come doni. In questo periodo, i sovrani iniziarono anche a commissionare uova artificiali ricoperte di materiali preziosi, da regalare durante le celebrazioni.
Con il passare dei secoli, questa tradizione persistette, finché l'avvento del cacao rese possibile ai pasticceri la creazione di uova di cioccolato. Nel XVIII secolo, in Francia, venne realizzato il primo uovo di cioccolato artigianale, su richiesta di re Luigi XIV, desideroso di donare un simbolo non solo di valore ma anche di dolcezza. Successivamente, in Svizzera, l'invenzione di macchinari per la lavorazione del cacao ha reso comune la produzione delle uova di cioccolato come le conosciamo oggi.
L'idea della sorpresa all'interno delle uova, invece, venne originariamente dalla Russia, quando lo zar Alessandro III richiese la creazione di un uovo per la zarina contenente un gioiello al suo interno.
Il simbolo dell’uovo
Il simbolo dell'uovo evoca concetti di vita e fecondità, poiché la sua forma simbolizza anche l'infinito e la ciclicità del ciclo vitale. Tradizionalmente associato alla rinascita, alla fertilità e alla generazione di nuova vita, l'uovo ha radici antichissime che risalgono a diverse culture. Tuttavia, ciò che unisce queste tradizioni è il periodo in cui l'uovo viene utilizzato, decorato, sepolto o rotto: la primavera.
Nell'Italia contemporanea, il simbolismo di rinascita è stato adottato anche dalla religione cristiana per rappresentare la resurrezione di Cristo. Questa pratica, che ha origini precedenti al cristianesimo, è divenuta parte integrante delle celebrazioni religiose.
Cosa ha spinto l’uovo di cioccolato a diventare così importante?
Oltre alle motivazioni simboliche e religiose precedentemente discusse, la tradizione culinaria ha giocato un ruolo significativo nel perpetuare l'usanza delle uova di cioccolato durante il periodo pasquale. Questo è stato facilitato dalle innovazioni tecnologiche e dall'influenza del marketing, che vedeva un potenziale guadagno in tale pratica, promuovendo la diversificazione di forme e sapori delle uova di cioccolato.
Inoltre, per i Cristiani Cattolici praticanti, il cioccolato rappresenta un ottimo alimento da consumare al termine della Quaresima. Durante questo periodo, molti credenti intraprendono sacrifici anche nell'alimentazione, e il cioccolato diventa un'opzione gradita per concludere questo periodo di astinenza.
Il segreto è nel cioccolato?
Sebbene l'uovo sia intriso di profonda simbologia, il cioccolato emerge come un alleato ideale grazie alle molteplici reazioni che suscita nel cervello e nel nostro stato d'animo. Il cioccolato è strettamente connesso al miglioramento dell'umore delle persone poiché contiene una serie di sostanze che esercitano effetti benefici sulla mente. Uno di questi elementi è la Teobromina che insieme alla Caffeina risultano essere stimolanti del sistema nervoso e dunque migliorano l’umore, aiutano la concentrazione e forniscono un senso di piacere riducendo la stanchezza. Il cioccolato influenza anche la produzione di due neurotrasmettitori la Feniletilamina e le Endorfine, che portano a una sensazione di euforia, piacere, e possono agire come analgesici naturali.
Il cioccolato agisce sul nostro sistema nervoso e sui nostri neurotrasmettitori andando a influenzare il nostro umore, tuttavia non è l’unico effetto che il cioccolato provoca sul cervello. Il cioccolato infatti porta all'attivazione di regioni cerebrali che sono state dimostrate attraverso l’uso di tecniche di neuroimaging, queste aree attivate risultano le stesse del piacere, della gratificazione e della ricompensa. Inoltre si attivano anche aree destinate al piacere e alla motivazione. Il cioccolato sembra avere effetti benefici anche sulla gestione dello stress e dell’ansia, riduce infatti l’ormone dello stress e induce una sensazione di calma e benessere.
Cioccolato: solo questione di chimica?
Il cioccolato ci dona benessere non solo per i suoi effetti sul nostro cervello, ma anche grazie alle tradizioni che lo circondano. Spesso associamo il cioccolato a momenti di gioia e felicità, il che fa sì che consumarlo scateni in noi quel medesimo senso di gioia. Durante le festività pasquali, ad esempio, è consuetudine regalare uova di cioccolato, che oltre ai benefici precedentemente descritti evocano anche un senso di riunione familiare, gioia e convivialità.
Tuttavia, le festività pasquali non sono l'unico momento in cui si dona cioccolato. Occasioni meno legate alla religione, come San Valentino, sono anch'esse associate alla tradizione di scambiarsi cioccolato. Inoltre, spesso dolci e cioccolatini vengono offerti durante incontri sociali, riunioni familiari o feste di compleanno, creando costanti associazioni positive con questo alimento. Queste associazioni vengono ulteriormente rafforzate dalle campagne pubblicitarie a cui siamo esposti.
Il cioccolato è considerato un "comfort food", un alimento che offre conforto emotivo e sollievo dallo stress, inducendo una sensazione di calma e sicurezza. Spesso viene utilizzato come ricompensa per aver raggiunto un obiettivo, e questo, unito alla soddisfazione sensoriale legata al gusto e alla consistenza, offre una gratificazione immediata.